venerdì 12 settembre 2025

CRONACHE DALL'INFERNO CONTEMPORANEO - CANTO II (l'umiltà dei grandi)

 Nel Canto II dell’Inferno, Dante confessa che “disvuol ciò che volle”: il desiderio di intraprendere il viaggio vacilla, si sente troppo fragile per un compito così alto. È un atto di umiltà immensa: riconoscere i propri limiti davanti a una missione più grande di sé, anche un grande personalità come quella del Poeta deve riconoscere che c'è qualcosa più grande di lui. 

Oggi, invece, l’umiltà sembra una virtù estinta. Nessuno ammette di non essere all’altezza, tutti pretendono di sapere, insegnare e fare qualsiasi cosa. Gli incompetenti si atteggiano a esperti, i superficiali si travestono da maestri, i più ignoranti sono proprio quelli che parlano con maggiore sicurezza, senza avere mai dubbi.

I social hanno offerto a questi personaggi sempre più possibilità di sbandierare il nulla che hanno dentro. 

Dante temeva di non essere “degno”.

 I nostri tempi, al contrario, pullulano di presuntuosi che si credono degni di tutto… salvo poi dimostrare ogni giorno di non essere degni nemmeno di sé stessi.

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