Uno dei primi autori a codificare il canone delle sette meraviglie fu Antiparo di Sidone, nella Anthologia graeca, intorno alla metà del secondo secolo a.c. L'autore greco vicino ai neoteroi cita diversi elenchi precedenti al suo, risalenti fino a due secoli prima, testimoniando così una tradizione consolidata su questi capolavori architettonici.
L'opera di Sidone si basava, comunque, su fonti tratte da viaggi di singoli esploratori, i quali avevano condiviso l'ammirazione per le sette meraviglie, limitando le descrizioni ad artefatti umani, mentre per quanto riguarda le sette meraviglie naturali bisognerà aspettare i giorni nostri.
Tutte le opere sono situate lì dove fiorirono le più grandi civiltà del mondo antico, tra Egitto, Grecia e Mesopotamia, attorno al nostro caro Mediterraneo.
Giardini Pensili di Babilonia
Secondo la leggenda i giardini pensili di Babilonia sarebbero stati fatti realizzare da Semiramide, regina assira collocata da Dante nel girone dei lussuriosi.
In realtà i giardini furono edificati all'inizio del VI secolo a.c. da Nabucodonosor II; l'opera era stupefacente non solo per la commistione tra elementi naturali ed artificiali, ma soprattutto per la notevole perizia tecnica del sistema idrico.
Colosso di Rodi
La statua del dio Helios fu costriuta a Rodi per festeggiare il respingimento dell'assedio condotto da parte del macedone Demetrio. L'opera fu affidate a Carete di Lindo che riuscì incredibilmente a innalzarla per ben 30 metri. Una sessantina di anni dopo la statua crollò in seguito ad un terremoto e i rodiesi decisero di non ripararla, forse per motivi religiosi; con la conquista araba i resti furono distrutti. Il Colosso doveva assomigliare alla Statua della libertà, dato che reggeva una fiaccola ed aveva la testa cinta da una raggiera.
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Mausoleo di Alicarnasso
La gigantesca tomba fu fatta costruire da Artemisia per il fratello Mausolo a metà del IV secolo a.c., iniziando così la tradizione dei grandi monumenti funerari detti, appunto, "mausolei". Distrutto anch'esso da un terremoto, sopravvive solo nei resti dei cavalli e della quadriga, conservati al British Museum. L'opera fu progettata da da Satiro e Pitide.
Tempio di Artemide a Efeso
La distruzione definitiva fu compiuta dai cristiani nel V secolo d.c.
Faro di Alessandria
Per produrre una luce così intensa vennero probabilmente usati degli specchi, seguendo tecniche consolidate dagli antichi egizi. Sopravvissuto fino al 1300, crollò in seguito a dei terremoti.
La statua di Zeus a Olimpia |
Statua di Zeus a Olimpia
Realizzata nel 436 a.c. da Fidia, l'opera era collocata nella navata principale del tempio di Zeus. Lo scultore fu il più grande dell'epoca periclea, autore di opere encomiastiche, oltre che di quelle sacre sacre, lo ricordiamo anche per l'innovazione del panneggio bagnato. La statua rimase al suo posto per otto secoli, desiderata da tutti al punto che, secondo Svetonio, l'imperatore Caligola cercò inutilmente di impossessarsene. Il funzionario bizantino Lauso la portò nel suo palazzo, a Costantinopoli, e con esso finì distrutta in un incendio.
La Grande Piramide di Giza |
Piramide di Cheope a Giza
La Piramide di Giza è la più grande delle tre piramidi della necropoli. L'unica superstite delle sette meraviglie è anche la più antica, dato che fu edificata nel 2500 a.c., dopo un lavoro durato circa 15 anni. Alta quasi 150 metri e larga 230, l'opera è stata realizzata con tecniche non ancora pienamente decifrate, lasciando dietro di sé un alone di mistero comune a molti altri reperti antichi.