La società veloce ed approssimativa nella quale viviamo li protegge, giustifica la loro ignoranza ed il loro amore per l'apparenza.
La politica ci vorrebbe tutti così: superficiali, poco appassionati, finti.
Vivono attorno a noi, ma anche nel nostro animo. Ed infatti per sconfiggerli non dobbiamo soltanto imparare a riconoscerli, ma anche comprendere che noi stessi potenzialmente potremmo diventare come loro.
Per salvarci da questa fine dobbiamo leggere molto, approfondire tutto, interrogarci sempre, dubitare spesso.
I 10 finti lettori:
1) IL CITAZIONISTA Lo si riconosce dal suo citare una frase ed una sola per ogni autore. Condivide sulla sua bacheca aforismi talvolta celebri, talora sconosciuti, tuttavia non li prende quasi mai da un testo reale, ma da siti vari, anche poco attendibili. E' colui il quale, quando nomini, Dante se ne esce con "Ah si, Tanto gentile e tanto onesta pare", o che mentre si parla del Gattopardo si infiamma con " Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi" (attribuendola di solito al Principe e non a Tancredi).
Lo si combatte in due modi: facendogli una domanda più approfondita sull'autore o chiedendogli la parte precisa del testo da cui ha tratto la citazione.
2) IL MANIACO DEL PARCO Si aggira circospetto per i parchi ed i luoghi verdi delle nostre città, alla ricerca di donzelle sole, intente a leggere un libro. Si avvicina a loro con destrezza, sbircia la copertina, quindi cerca sul proprio smartphone il maggior numero di informazioni possibili sull'opera, tentando poi un goffo approccio "culturale". Un tempo il soggetto si recava nei parchi, magari in compagni di amici, per fare jogging ed insidiare così le fanciulle sportive, tuttavia la mollezza fisica lo ha sconfitto, spingendolo a cambiare tattica. Lo si combatte spostando l'argomento su altre opere dello stesso autore, oppure con lo spray al peperoncino. p.s. può essere anche una donna, si intende.


5) IL SILENTE Nelle discussioni letterarie resta in disparte, magari fingendo di essere distratto dal cellulare. Nonostante ciò non si sente sereno nel far passare l'idea che lui quel determinato libro non lo abbia proprio letto, per cui interviene alla fine di qualche commento dicendo "Eh, si, la penso come te", oppure arrischiando qualcosa del tipo "Ah, io adoro questo libro". La maggior parte del tempo, comunque, la passa nel silenzio, consapevole che esporsi troppo potrebbe compromettere la sua credibilità. In fin dei conti non vale la pena smascherarlo, certo non si capisce perché ci si debba far passare per quel che non si è.
7) IL CLASSICISTA Agli antipodi del precedente, prova ribrezzo per tutto ciò che sia stato scritto da autori viventi o morti dopo il '90. A scuola era solito imparare benissimo la parte teorica e critica sugli autori, senza mai leggere nemmeno un rigo dalle opere in antologia. Si mostra snob con gli appassionati di bestseller ed è sempre pronto a riprendere chi si sofferma sulla Divina commedia se costui non ha citato l'Epistola a Cangrande; allo stesso modo conosce a menadito le differenze tra il Fermo e Lucia ed i Promessi sposi, nell'ordine preciso in cui le riassume il suo manuale di riferimento.
Per umiliarlo basta far riferimento a dei luoghi comuni sulla letteratura, come ad esempio le volte in cui Sherlock Holmes ha detto "elementare Watson" (praticamente non ha mai usato questa espressione, accennata solo due volte in un unico romanzo), oppure spiegargli che nella Bibbia non si fa riferimento alla "mela", ma ad un "albero della conoscenza del bene e del male", nonostante lui sia convinto del contrario.
8) IL WIKIPEDIANO Questo falso lettore riesce a sopravvivere soprattutto su internet, commentando post di letteratura dopo aver preso qualche informazione da wikipedia (o simili). Riesce così ad apparire come un conoscitore sopraffino, descrivendo opere di generi diversi con una facilità unica, arrivando anche a citare passaggi fondamentali tramite wikiquote. Lo si riconosce dalla tempistica, infatti ci mette sempre qualche minuto in più degli altri per partorire qualcosa di intelligente.

Se un tizio tenta di abbordare una ragazza mettendosi in mostra, l'unico dubbio che dovrebbe passare per la testa di tutti quanti è se a lei quel tizio va a genio oppure no, piuttosto che valutare se l'interesse per il suo scrittore preferito è autentico.
RispondiEliminaMi pare inutile anche preoccuparsi se qualcuno abbia veramente letto Harry Potter, interrogandolo come a scuola. A chi importa? L'approccio alla lettura è personale, ci sono quelli che leggono tutto di tutto e quelli che leggono qualcosa ogni tanto, fino a quelli che stanno mesi senza leggere un libro e poi ne divorano dieci di seguito, solo perché hanno scoperto un autore che li ha fatti innamorare. Alcuni sono veloci a leggere e poi magari rileggono e altri ci mettono un'eternità a finire un libro. Per non parlare della memoria, che non è la stessa per tutti. Magari l'uomo del treno non sta posando, è solo distratto dalle chiacchiere, o dalle gambe della signorina di fronte e fa fatica a concentrarsi nella lettura. La lettura è come la musica e un appassionato di Hip Hop ha tutto il diritto di apprezzare un brano di Stravinsky, senza essere accusato di posare e senza essere interrogato da musicofili supponenti sulla genuinità della sua passione.
Infatti noi non abbiamo scritto che TUTTI coloro che leggono sul treno o nel parco sono dei finti lettori. Abbiamo evidenziato che ci sono alcune persone che fingono di leggere o di conoscere, e queste per noi sono condannabili, perché i libri, per noi, sono una cosa serissima.
EliminaNon hai capito che ci riferivamo a persone che effettivamente non leggono, non a quelle che sembrano non leggere ma in realtà lo fanno.
Non hai capito l'essenza del post, dal tono ironico, quindi non da prendere completamente alla lettera.