sabato 12 agosto 2023

I SIMBOLI DELLA MASSONERIA

Piccolo campionario di simbologia massonica, utile per chi voglia imparare a riconoscere i numerosissimi segnali della libera muratoria diffusi in ogni ambito della nostra realtà, anche lì dove nessuno se li aspetta. Forse sono funzionali alla trasmissione di un messaggio, forse indicano ai fratelli che non sono soli, comunque vada con un po’ di attenzione se ne possono scorgere in una certa quantità dovunque noi ci spostiamo o qualsiasi cosa guardiamo attraverso i moderni mass media.



La squadra:    
Uno dei simboli principali della massoneria dato che si tratta dello strumento tra i più importanti per la costruzione del Tempio, ovviamente si tratta di una elevazione spirituale, ma che rimanda all’attività artigianale propria dei primi massoni. Così come il compasso, la squadra è presente nella iconografia massonica sin dalla fondazione ufficiale, ma probabilmente anche prima, probabilmente dal XVII secolo.  La squadra è il richiamo costante all’ordine, alla disciplina e alla dirittura morale, ecco perché è uno dei simboli più importanti del primo grado massonico, quello di apprendista.


Compasso:                
Strumento complementare alla squadra con il quale compone il dittico fondamentale massonico. Il compasso è simbolo di Volontà, Capacità e Genio, qualità che convivono di pari grado con quelle più razionali della squadra nel secondo livello della massoneria, quello di compagno. Nel terzo livello il compasso supera la squadra, così come la creatività, ormai affinata e sicura, può superare il freno della ragione. Talvolta nella simbologia massonica squadra e compasso si trovano sovrapposti o intrecciati per sigillare l’interdipendenza tra i loro rispettivi significati.


Libro della Legge sacra:  
Durante le riunioni massoniche un libro aperto è collocato nella loggia. Questo volume può essere uno dei qualsiasi testi ritenuti sacri da parte della comunità dei fratelli: Bibbia, Corano, Talmud; nel caso la loggia abbia troppe differenziazione di credo è scelto un libro bianco. Alcuni ordini utilizzano come testo le costituzioni massoniche, ciò accade ad esempio in Francia, ove la massoneria ha assunto caratteri più laici.

Filo a piombo:      
Strumento necessario alla misurazione verticale è la metafora di una ascesa verso la conoscenza e la spiritualità superiore, cammino da percorrere in maniera lineare e senza incertezze. Dunque ha un significato sia trascendente che immanente, simboleggia la retta via da mantenere in entrambi i cammini di perfezionamento.

Livella:
Complementare al filo a piombo, la livella indica però la retta via da una prospettiva orizzontale, quindi perpendicolare rispetto al filo. In vita è un richiamo costante all’unità, ricorda che siamo tutti uguali; in morte ammonisce che davanti alla grande mietitrice si annullano le differenze scaturite nell’esistenza terrena. Da leggere l’omonima poesia di Antonio De Curtis, in arte Totò, da più fonti attestato come massone.

Maglietto e Scalpello:   
Il Maglietto indica la forza di volontà e la determinazione con cui portare avanti le proprie idee e con cui agire in nome del bene. Lo scalpello è il simbolo del discernimento, della scelta oculata con la quale selezionare il proprio percorso evolutivo. Combinati tra loro conciliano il momento speculativo con la prassi attiva, sono reciproci e necessari da combinare per evitare l’errore.

Pietre grezza e pietra levigata:   
La pietra allo stato grezzo rappresenta il massone ai suoi inizi, ricco di potenzialità ma ancora inadatto a svolgere il suo compito. Il lavoro necessario per levigare la pietra è il simbolo del percorso interiore da attraversare per avvicinarsi alla perfezione e poter finalmente cooperare con gli altri. La pietra levigata, infatti, si combina con le altre (gli altri massoni) per edificare il Tempio, il progetto comune di perfezionamento. Per migliorare l’umanità e per poter vivere in armonia con gli i fratelli, dunque, bisogna per prima cosa lavorare su se stessi e migliorare il proprio Io.

Il regolo:       
E’ lo strumento della misura, quindi della comparazione e della norma. È il richiamo costante alla legge e al confronto, ammonisce dunque l’uomo a evitare un individualismo esasperato. L’unità di misura è sempre una convenzione condivisa, dunque il regolo esorta all’obbedienza di queste regole comuni stabilite per il bene di tutti. E’ anche il simbolo del giorno, unità di tempo da dividere tra meditazione e lavoro, riposo e assistenza.

La cazzuola:      
E’ l’oggetto utilizzato per spargere la calce che unisce le diverse pietre. Simboleggia l’altruismo e la beneficenza, l’amore fraterno con cui soccorrere chi è in difficoltà. La cazzuola lavora la calce, la plasma e la rende adatta al suo compito di coesione, ancora una volta quindi abbiamo uno strumento di perfezionamento, ma ora anche di distribuzione, perché la cazzuola toglie la calce da dove ne è troppa e la spinge lì dove è carente, così come si fa con il riequilibrio delle ricchezze.

Il delta:           
 E’ il triangolo di Salomone o triangolo equilatero e prende il nome dalla terza lettera dell’alfabeto greco in forma maiuscola. Tre angoli e tre lati rimandano al 3, il numero perfetto, risalente sia alle teorie pitagoriche (ascesa dal molteplice all’uno), sia alla tradizione cristiana (la santa Trinità). All’interno del Tempio massonico è posto a est, dove sorge il sole, e al suo interno vi è la lettera G che si può riferire sia alla Geometria che a God, alla Gnosi, alla Generazione, al Grande architetto. Talvolta all’interno del delta sono collocate due spade incrociate.  

Il sole:          
E’ il simbolo di numerosi referenti: il calore dell’amore, soprattutto quello divino; l’ardore intellettuale e conoscitivo; la purificazione e l’elevazione spirituale (rimando alla poesia Al cor gentile rempaira sempre amore, Guido Guinizzelli); la ragione che elimina il buio delle tenebre e dell’ignoranza ( basta ricordare l’Illuminismo); la vita, come fonte di calore necessaria al suo sviluppo, rimanda anche al principio e all’origine, ma anche alla fecondazione e quindi al maschio. Venerato dagli egizi, dai greci, da numerosi culti pagani si è poi diffuso anche nell’iconografia cattolica.

La luna:
Rimanda all’immagine della donna, la sua dinamica crescente-calante è considerata riferimento di maternità e di protezione per la natura. La sua eclissi è simbolo della scomparsa della corrispondenza originaria tra uomo e natura. Dato che riflette la luce dal sole è anche simbolo della mediazione (così come la Madonna è mediatrice della volontà divina) ed inoltre il suo controllo sulle acque è un ulteriore riferimento al grembo materno e alla sfera della regolazione. Nella simbologia massonica sole e luna rappresentano l’alternanza, l’equilibrio e la dialettica tra gli opposti.

Acacia:        
Il fondatore leggendario della massoneria, l’architetto del tempio di Gerusalemme Hiraim, fu ucciso da tre suoi allievi che volevano estorcerli i segreti dell’arte muratoria. Il suo cadavere fu inumato per celarlo, ma sulla tomba germogliò un ramo di acacia che ne rivelò la presenza. Da ciò deriva la sua allegoria di rinascita e immortalità. Considerata sacra da diversi culti religiosi (secondo la Bibbia l’Arca dell’alleanza fu costruita in legno d’acacia) questa pianta simboleggia l’immortalità dell’anima e l’indistruttibilità dell’energia vitale. Allegoria riproposta dalla sua resistenza anche alle stagioni più impervie.

La melagrana:         
Il Tempio di Gerusalemme erano decorate con bassorilievi raffiguranti questa frutto. Allegoricamente indica l’abbondanza, ed i semi nascosti al suo interno sono assimilabili ai fratelli massoni che singolarmente hanno la loro importanza relativa, ma trovano la loro vera essenza soltanto nell’unità. Ognuno di essi porta in se il segreto della vita, ecco perché viene spesso rappresentata sbucciata, è difatti fondamentale che si vedano i semi al suo interno.  

Le colonne:     
Le due colonne rimandano al Tempio di Salomone, quindi all’arte edificatoria propria di Hiram, il primo leggendario mastro massone. Uno colonna è dedicata al sesso femminile ed infatti è sormontata da melagrane, frutti con dentro la vita; su di essa talvolta poggia un globo celeste. L’altra rappresenta l’uomo, l’ardore vitale del fuoco, su di essa è collocato il globo terrestre. Di solito le due colonne sono asimmetriche. Esse rappresentano anche la dirittura morale, la solidità dell’individuo, l’equilibrio necessario alla vita.

Il mosaico:                          
Il pavimento delle logge massoniche è formato da quadrati bianchi e neri, a imitazione del Tempio. Questo dualismo riproduce il rapporto tra bene e male, Spirito e Materia, buio e luce. Non c’è contrapposizione, bensì conciliazione dialettica tra questi due opposti. Attraverso un cammino gnostico si giunge dunque alla maturazione spirituale, tuttavia il percorso non può essere solo a senso unico ma deve contemplare anche l’attraversamento del lato oscuro della realtà.

Lo zodiaco: 
I segni zodiacali hanno una grande importanza nella tradizione massonica, anche se il loro significato è variato spesso nel tempo. Essi decorano la volta delle logge per offrire così una rappresentazione del cosmo; simboleggiano anche la varietà dei comportamenti umani.

Candelabro:   
Il Menorah a sette braccia appartiene alla cultura ebraica, tuttavia la tradizione sincretica massonica ha inglobato questo simbolo e spesso lo si può trovare nelle logge. Era presente all’interno del Tempio di Salomone e veniva acceso bruciando olio sacro, ecco perché un simile rito è riproposto oggi dalla massoneria. Le sette braccia fanno riferimento alla divinità, secondo la tradizione ebraica e cristiana, e lo stesso numero ricorre spesso nella massoneria: i fratelli nella loggia devono essere almeno sette, i sette mondi della dottrina rosacrociana, le sette cariche essenziali.

Pentacolo:     
La stella a cinque punte è un simbolo massonico ed anche esoterico. Rappresenta l’unione di macrocosmo e microcosmo; le cinque punte ricalcano i cinque elementi (quattro più lo spirito); la stella a cinque punte è anche il simbolo dello stesso uomo, quattro braccia più la testa, spiritualità e razionalità; associato al pianeta Venere rimanda al termine latino “Lucifer”-“che dà la luce”, con valore positivo di conoscenza e verità; la stella fiammeggiante è anche simbolo del genio umano, acceso dalla luce divina; risultante dall’unione di due triangoli rimanda anche al Delta; la diagonale ed il lato del pentagono regolare hanno come rapporto la “sezione aurea” ,cifra misteriosa (1,16803…) e riscontrabile spesso in natura è stata utilizzata in numerosissime opere architettoniche, segreto celato a lungo dai primi massoni (quando erano ancora prevalentemente muratori). Talvolta il pentacolo è circondato da un cerchio, simbolo dell’infinitezza dell’esistenza, della sopravvivenza dello spirito, stesso messaggio trasmesso dall’infinito, icona antica e precedente alla stessa matematica.

L’occhio onniveggente:   
Detto “Occhio di Ra” o “Occhio di Dio”, solitamente è collocato all’interno del Delta. Il riferimento è alla cultura Egizia dalla quale la massoneria ha attinto vari elementi. L’occhio è un costante ammonimento ad agire per il bene sotto il controllo di Dio, ma anche uno stimolo a guardare avanti ed in profondità, andando oltre l’apparenza delle cose. Dovrebbe essere rappresentato senza assottigliamenti ai lati, così da non apparire né destro e né sinistro, risultando quindi un “terzo occhio” spirituale.

Il teschio con le due ossa incrociate:   
Il teschio rappresenta la mente, la ragione; le ossa sono immagine della sfera corporale e fisica. Il teschio è un simbolo diffuso in moltissime civiltà, lo si può associare al tema della resurrezione, allo spirito che sopravvive al corpo e lo sovrasto “squartandolo”, ossia dividendolo in quattro (diversamente dall’idea collettiva che lo associa alla morte). Un riferimento alla morte in effetti c’è, il simbolo può servire da memento mori tuttavia la coscienza di un limita alla vita può essere anche un sprone a viverla al meglio, ma anche a riflettere sul suo significato, ecco perché viene collocato nella “camera di riflessione” (basta pensare ad Amleto ed al suo monologo con in mano un teschio).

La piramide:  
Altro simbolo comune a diverse civiltà, anche lontane tra loro nel tempo o nello spazio. La forma proiettata verso l’alto rimanda ancora un volta all’ascesa, al progresso da raggiungere attraverso la conoscenza. La forma è ricollegabile ancora di volta al triangolo e al Delta. Rappresenta anche la gerarchia, i vari livelli della massoneria, dall’apprendista al Sovrano Grande Ispettore Generale, quindi in maniera implicita rimanda al rispetto della gerarchia.

Il labirinto:     
Il labirinto rappresenta la difficoltà del cammino massonico, il rischio di smarrimento in cui ognuno incorre. Si può anche riferire alla Verità difficile da raggiungere, mentre l’uscita dal labirinto si ricollega alla reincarnazione, alla nuova vita spirituale. I percorsi interni del labirinto massonico sono spesso concentrici e circolari, simboli della ritualità, e ripercorrono il percorso del sole. 

Ankh:   
Derivato dalla tradizione egizia, l’Ankh suggella l’unione tra mondo divino (la parte superiore) e umano (la sezione stilizzata inferiore). C’è anche un rimando alla fecondazione, infatti le due componenti del simbolo possono essere assimilate agli organi riproduttivi dell’uomo e della donna. La sua forma rimanda alla chiave (ed infatti è anche detto “chiave della vita”), quindi alla possibilità di aprire lo scrigno della conoscenza.

La rosa rossa e la croce:  
All’interno del Rito Scozzese i Rosacroce rappresentano il diciottesimo livello della piramide massonica. Secondo alcune teorie i Rosacroce erano una setta vissuta in parallelo con la massoneria e avrebbe assimilato la conoscenza dei Templari, così come fecero i massoni, per poi unirsi con questi ultimi all’inizio del ‘700. La croce rappresenterebbe il corpo fisico mentre la rosa quello spirituale; altre interpretazioni sottolineano il valore centrale del fiore che si apre se illuminato dal sole, così come il cuore si apre a Cristo; un’altra corrente di pensiero associa la croce (sulla quale morì il Cristo) e la rosa quale forma assunta dalle gocce di sangue colate del costato di Gesù.

Nessun commento:

Posta un commento