Nel corso della storia, la Chiesa cattolica ha
visto succedersi oltre 260 pontefici. Alcuni di loro, però, si sono distinti
per vicende decisamente fuori dal comune: rinunce clamorose, elezioni insolite
o scandali che oggi sarebbero impensabili. In questo post scopriamo 5 papi
"particolari" che, nel bene o nel male, hanno lasciato un segno unico
nella storia del Vaticano.
1. Celestino V – Il papa che abdicò
Pietro da Morrone, monaco asceta abruzzese, fu
eletto papa nel 1294 in un periodo molto turbolento per la Chiesa. Uomo di
grande spiritualità ma senza la tempra del vero politico, Celestino V accettò
con grande umiltà la sua inattesa elezione, ma nelle prime settimane di regno
si trovò subito in difficoltà, anche per la sua scarsa conoscenza dell’amministrazione
pontificia. Dopo appena cinque mesi, rinunciò spontaneamente al pontificato con
queste parole: «Io Papa Celestino V, spinto da legittime
ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della Plebe, al
fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità
perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio
espressamente al trono…». Dante lo colloca persino nell’Inferno, come
colui che fece "il gran rifiuto".
2. Benedetto IX – Il papa bambino (e tre volte
papa)
Appartenente alla nobile e potente famiglia dei
Tuscolani, eletto nel 1032, Benedetto IX aveva circa 20 anni (o forse
addirittura 11), rendendolo uno dei più giovani papi della storia. Occupò il
soglio di Pietro in tre momenti diversi non consecutivi nell’arco di circa 15
anni. La prima volta fu costretto all’esilio per una rivolta popolare, la
seconda abdicò per denaro e forse anche perché desideroso di sposarsi, dopo la
terza fu addirittura scomunicato e accusato di simonia.
3. Giovanni XII – Il papa più scandaloso
Anche lui membro dei Tuscolani, eletto a soli 18
anni nel 955, Giovanni XII si mise in evidenza per una condotta dissoluta che
scandalizzò tutti: accuse di simonia, violenze e persino di trasformare il
Laterano in un palazzo delle dissolutezza, secondo alcuni contemporanei un vero
e proprio “harem”. «Passava tutto il suo tempo in cacce, in
giuochi, in amorazzi, a mensa col bicchiere alla mano». Si distinse anche per numerose battaglie e conquiste territoriali, tutte
volte ad ampliare il suo potere personale. Il suo pontificato finì con la
deposizione dovuta ad “alto tradimento” e alla sua scandalosa condotta, in
realtà i rapporti con l’imperatore Ottone I si erano deteriorati a tal punto
che quest’ultimo ne decretò la decadenza. Morì forse in seguito ad un colpo
apoplettico, ma secondo alcune cronache sarebbe stato scoperto dal marito di
una sua concubina che successivamente lo avrebbe defenestrato.
4. Pio IX – Il papa più longevo
Giovanni Maria Mastai Ferretti, conosciuto come
Pio IX, fu papa dal 1846 al 1878: 31 anni di pontificato, il più lungo della
storia dopo la tradizione attribuita al primo, San Pietro. Fu anche l’ultimo
sovrano dello Stato Pontificio, scomparso dopo l’Unità D’Italia e la presa di
Roma. Inizialmente liberale e vicino ai moti del ’48, ben presto cambiò idea
per non inimicarsi la cattolica Austria. Dovette allontanarsi da Roma al tempo
della Repubblica Romana tra il ’48 e il ’49, mentre dopo la presa della città
da parte del neonato Regno d’Italia si dichiarò prigioniero politico e rifiutò
di riconoscere lo stato italiano. Promulgò il “Non expedit” con il quale veniva
sostanzialmente vietata ai cattolici la partecipazione alla vita politica del
nuovo stato. Durante il suo pontificato si tenne anche il Concilio Vaticano I e
fu proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione.
5. Papa Formoso – Il papa processato… da morto
Una delle storie più strane del papato riguarda
Formoso, pontefice dal 891 al 896. Eletto anche se Vescovo di un’altra diocesi,
nessuno si oppose durante la sua nomina e nel corso del regno. Nove mesi dopo
la sua morte, il suo successore, papa Stefano VI, fece riesumare il suo
cadavere e lo sottopose a un processo, nel cosiddetto Sinodo del Cadavere.
Il corpo, vestito con gli abiti papali, fu posto su un trono e
"interrogato". Al termine del surreale processo fu dichiarato
colpevole, privato delle insegne pontificie, gli vennero tagliate le tre dita
della mano destra con le quali aveva impartito le benedizioni, tutti i suoi provvedimenti furono annullati e
infine venne gettato nel Tevere.
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