mercoledì 23 aprile 2025

5 PAPI “PARTICOLARI”: TRA RINUNCE, PROCESSI E SCANDALI

 Nel corso della storia, la Chiesa cattolica ha visto succedersi oltre 260 pontefici. Alcuni di loro, però, si sono distinti per vicende decisamente fuori dal comune: rinunce clamorose, elezioni insolite o scandali che oggi sarebbero impensabili. In questo post scopriamo 5 papi "particolari" che, nel bene o nel male, hanno lasciato un segno unico nella storia del Vaticano.

 




1. Celestino V – Il papa che abdicò

Pietro da Morrone, monaco asceta abruzzese, fu eletto papa nel 1294 in un periodo molto turbolento per la Chiesa. Uomo di grande spiritualità ma senza la tempra del vero politico, Celestino V accettò con grande umiltà la sua inattesa elezione, ma nelle prime settimane di regno si trovò subito in difficoltà, anche per la sua scarsa conoscenza dell’amministrazione pontificia. Dopo appena cinque mesi, rinunciò spontaneamente al pontificato con queste parole: «Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della Plebe, al fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono…». Dante lo colloca persino nell’Inferno, come colui che fece "il gran rifiuto".

 


2. Benedetto IX – Il papa bambino (e tre volte papa)

Appartenente alla nobile e potente famiglia dei Tuscolani, eletto nel 1032, Benedetto IX aveva circa 20 anni (o forse addirittura 11), rendendolo uno dei più giovani papi della storia. Occupò il soglio di Pietro in tre momenti diversi non consecutivi nell’arco di circa 15 anni. La prima volta fu costretto all’esilio per una rivolta popolare, la seconda abdicò per denaro e forse anche perché desideroso di sposarsi, dopo la terza fu addirittura scomunicato e accusato di simonia.

 


3. Giovanni XII – Il papa più scandaloso

Anche lui membro dei Tuscolani, eletto a soli 18 anni nel 955, Giovanni XII si mise in evidenza per una condotta dissoluta che scandalizzò tutti: accuse di simonia, violenze e persino di trasformare il Laterano in un palazzo delle dissolutezza, secondo alcuni contemporanei un vero e proprio “harem”. «Passava tutto il suo tempo in cacce, in giuochi, in amorazzi, a mensa col bicchiere alla mano». Si distinse anche per numerose battaglie e conquiste territoriali, tutte volte ad ampliare il suo potere personale. Il suo pontificato finì con la deposizione dovuta ad “alto tradimento” e alla sua scandalosa condotta, in realtà i rapporti con l’imperatore Ottone I si erano deteriorati a tal punto che quest’ultimo ne decretò la decadenza. Morì forse in seguito ad un colpo apoplettico, ma secondo alcune cronache sarebbe stato scoperto dal marito di una sua concubina che successivamente lo avrebbe defenestrato.

 

 4. Pio IX – Il papa più longevo

Giovanni Maria Mastai Ferretti, conosciuto come Pio IX, fu papa dal 1846 al 1878: 31 anni di pontificato, il più lungo della storia dopo la tradizione attribuita al primo, San Pietro. Fu anche l’ultimo sovrano dello Stato Pontificio, scomparso dopo l’Unità D’Italia e la presa di Roma. Inizialmente liberale e vicino ai moti del ’48, ben presto cambiò idea per non inimicarsi la cattolica Austria. Dovette allontanarsi da Roma al tempo della Repubblica Romana tra il ’48 e il ’49, mentre dopo la presa della città da parte del neonato Regno d’Italia si dichiarò prigioniero politico e rifiutò di riconoscere lo stato italiano. Promulgò il “Non expedit” con il quale veniva sostanzialmente vietata ai cattolici la partecipazione alla vita politica del nuovo stato. Durante il suo pontificato si tenne anche il Concilio Vaticano I e fu proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione.



5. Papa Formoso – Il papa processato… da morto

Una delle storie più strane del papato riguarda Formoso, pontefice dal 891 al 896. Eletto anche se Vescovo di un’altra diocesi, nessuno si oppose durante la sua nomina e nel corso del regno. Nove mesi dopo la sua morte, il suo successore, papa Stefano VI, fece riesumare il suo cadavere e lo sottopose a un processo, nel cosiddetto Sinodo del Cadavere. Il corpo, vestito con gli abiti papali, fu posto su un trono e "interrogato". Al termine del surreale processo fu dichiarato colpevole, privato delle insegne pontificie, gli vennero tagliate le tre dita della mano destra con le quali aveva impartito le benedizioni,  tutti i suoi provvedimenti furono annullati e infine venne gettato nel Tevere.

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