Gli ignavi – Dante così chiamò coloro che, per viltà o opportunismo, non scelsero né il bene né il male.
Anime senza volto, nell'inferno della storia hanno preferito restare immobili, muti, senza scegliere da che parte stare.
Anche oggi gli ignavi non mancano: sono quelli che tacciono davanti alla corruzione, alzano le spalle di fronte alle ingiustizie, pensano “non mi riguarda” mentre si consumano ingiustizie ovunque attorno a loro.
Dante li condannava a correre eternamente dietro a un’insegna vuota, punti da vespe e tafani: contrappasso rispetto all'immobilità di chi non ha mai avuto il coraggio di prendere posizione.
E oggi? Oggi la loro pena potrebbe essere opposta: restare immobili, inchiodati a una sedia, costretti a guardare la realtà senza mai poter partecipare.
Uno scroll infinito di notizie e immagini che non possono toccare, commentare o cambiare.
Alla fine, il destino degli ignavi resta lo stesso: non contano nulla, nessuno li prenderà mai in considerazione per una decisione importante o un consiglio, saranno presto dimenticati già in vita..
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