martedì 6 maggio 2025

REQUIEM PER L'UE (almeno per questa UE)

 C'era una volta l'UE.
L'esempio più eclatante è senza dubbio la Brexit, con il Regno Unito che non sembra voler mai prendere seriamente in considerazione l'idea di rientrare.



In Italia c'è un governo che, pur non dichiaratamente anti-UE, include forze politiche che in passato hanno espresso posizioni critiche nei confronti delle politiche europee e della sua burocrazia; ed anche tra le opposizioni c'è chi la pensa così.
Guardando alla Francia, il Rassemblement National di Marine Le Pen continua a guadagnare consensi e ad esercitare una pressione significativa sul governo, portando avanti una piattaforma che include la revisione dei trattati europei e una maggiore sovranità nazionale.
Anche in Germania, tradizionalmente un pilastro dell'UE, si notano segnali di crescente euroscetticismo, con partiti come Alternative für Deutschland (AfD) che ottengono risultati significativi alle elezioni. Per non parlare del neo- cancelliere Mertz eletto dopo una prima eclatante bocciatura in parlamento.
Nei paesi del Nord Europa si discute sempre più apertamente dei costi e dei benefici dell'adesione all'UE. Nell'Est Europa, infine, si osservano tensioni tra alcuni governi e le istituzioni europee su temi come lo stato di diritto e la gestione dei flussi migratori, si pensi alla Polonia, all'Ungheria di Orban, alla Slovacchia di Fico e - chissà - a breve anche in Romania.


Per molti tale situazione è un dramma; ma se invece fosse una opportunità? Come mai i pro-UE non si soffermano nemmeno un attimo a pensare che, se siamo giunti a questa situazione, evidentemente si stava andando nella direzione sbagliata? Nessuno dice che non ci possa essere una Unione, ma - evidentemente - gran parte del popolo europeo ha bocciato l'UE per come è nata e come si è comportata fino ad ora.

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