Il problema delle parole di Alain Elkann non è tanto nella
rivendicazione di una certa diversità; ci sentiamo tutti diversi dagli altri e
bene o male lo siamo davvero.
Non è neanche nelle presa di posizione
anti-tamarri/maranza o come li chiamate nella vostra zona; nessuno vorrebbe dei
compagni di viaggio così.
Il problema è nell'assoluta disabitudine al mondo comune, la quale traspare soprattutto dall'ignoranza sui percorsi dei treni. Figuratevi come deve essere, per simili persone, dover cercare o dedicarsi ad un lavoro, dover far controllare o curare una malattia, dover accedere e affrontare un percorso di istruzione.
E il vero problema, per noi essere comuni, è che poi simili persone spesso sono quelle che prendono le decisioni per la collettività, o che comunque influenzano le decisioni di chi finge di prenderle per noi comuni viaggiatori di treni plebei.
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