sabato 20 gennaio 2024

10 FILM DI FANTASCIENZA CON MESSAGGI INQUIETANTI

1) Essi vivono,1988John Carpenter.

E se tutta la nostra realtà fosse soltanto un'illusione?

Se i media cercassero di camuffare la verità, collaborando con chi è al potere?

 Se la pubblicità e gli slogan servissero solo a distrarci e a spingerci verso scelte di vita sbagliate?

Se i tutori dell'ordine avessero solo lo scopo di congelare i rapporti di potere?

Se alcuni ribelli fingessero di essere tali, solo per minare ogni speranza di rivoluzione?

Ecco, oggi di film e serie oniriche, metaforiche, ribelli o presunte tali ne abbiamo a dozzine, così tante da non risultare, in fin dei conti, né originali, né sincere.

Essi vivono, pellicola del 1988 scritta e diretta da John Carpenter, rappresenta invece un modello di critica fantascientifica quasi ineguagliabile.

La storia è semplice, un uomo qualsiasi lascia la periferia americana per trasferirsi nella grande e luminosa Los Angeles, ma ben presto alcuni segnali inquietanti inizieranno a mostrarsi in modo nemmeno troppo velato: il profeta cieco che vuol svegliare le masse, messaggi oscuri che si manifestano nelle interferenze televisive, strane sette...

Fino alla scoperta di miracolosi occhiali, i quali, una volta indossati, permettono di scoprire la realtà per quella che è, una finzione totale creata e diretta da alieni che, travestiti da umani, creano inquinamento e caos per dominare e sfruttare il pianeta, con la complice alleanza di alcuni terrestri potenti.

Ovvia la critica al sistema, alla società delle maschere e delle promesse, il tutto senza dimenticare il lato ironico e spettacolare. Seppure il film nella seconda parte tenda a perdere un po' la sua carica mordace, è comunque da gustare fino in fondo per comprendere appieno il messaggio.

Per concludere, Carpenter ha realizzato anche altri film fortemente critici con al realtà contemporanea, sempre dietro la maschera della finzione e della trama apparentemente semplice: Il seme della follia, 1997:fuga da New York, Fuga da Los Angeles.  


2)  Equilibrium, 2002, Kurt Wimmer


Le vicende sono ambientate in una immaginaria società distopica di un futuro mondo post apocalittico; il film si ispira a classici della letteratura di genere e del cinema di fantascienza come Fahrenheit 451, Il mondo nuovo e 1984.

Nell'anno 2072, una specie di città-stato chiamata Libria, vive sotto il regime di un carismatico e misterioso dittatore, Il Padre. Dopo uno spaventoso conflitto nucleare che ha quasi spazzato via la specie umana dal pianeta, i pochi superstiti hanno deciso di creare un nuovo ordine e sradicare la guerra, riconducendo la sua origine alla capacità di provare emozioni: l'eliminazione delle emozioni dall'animo dell'uomo avrebbe cancellato anche l'aggressività e gli istinti ad essa collegati. 
Così ogni cittadino è tenuto per legge ad assumere quotidianamente una droga, il Prozium che inibisce le emozioni. Insieme ai sentimenti, viene eliminato qualsiasi tipo di oggetto che possa ricondurre l'uomo a ricordare la civiltà del passato: sono vietati (per la loro capacità di suscitare o far ricordare le emozioni) i libri, la musica, i giocattoli. Inoltre chi viene scoperto in possesso o legato a gente che contrasta questo sistema può andare incontro alla pena capitale.

Al fine di sorvegliare l'ordine costituito è stato posto il Tetragrammaton, a metà tra polizia segreta e ordine monastico, con i suoi micidiali Cleric (chierici) addestrati alle discipline di combattimento più raffinate, come il letale kata della pistola (Gun Kata). John Preston è il migliore tra i Cleric, ma anch'egli si mette in discussione dopo aver ucciso il proprio collega per averlo sorpreso a leggere un libro di poesie di Yeats.

Le parole del collega restano nella mente di Preston, facendogli ricordare la moglie, condannata a morte per aver sospeso l'assunzione della droga e quindi capace di provare sentimenti.
Preston vive con i suoi due figli, il primogenito è molto severo e ligio al dovere: una mattina erroneamente Preston rompe la dose di droga da assumere e il ragazzo ordina al padre di dover andare all'"Equilibrium" per sostituire la dose rotta con quella nuova. Ma per qualche motivo Preston non sostituisce la fiala e comincia a non assumere nessun tipo di sostanza. Da qui una serie di vicende lo porterà a comprendere a pieno il mondo in cui vive: una dittatura basata solo sulla menzogna, in cui il vero essere umano è intrappolato dentro a un corpo ormai diventato macchina per lavorare.
Grazie ad un gruppo di ribelli comincia a lottare anche lui per la libertà e l'azione decisiva sarà quella di uccidere il Padre, che ogni giorno, ogni ora e in ogni momento indottrina i propri figli distorcendo le loro menti.

I cambiamenti dell'atteggiamento di Preston si notano, in quanto da assassino perfetto, diventa sensibile alla realtà che lo circonda, soprattutto dopo l'incontro con una condannata a morte, nei confronti della quale prova un sentimento di cui non conosceva l'esistenza. Inoltre scopre che anche i figli, al contrario di quanto si potesse pensare, non assumono più la droga da quando la madre è morta, e che il loro atteggiamento è una copertura per la loro sopravvivenza.
Schierato ormai con i ribelli, dichiara allo stato di aver trovato il fulcro della ribellione: questo avrebbe permesso di avere un incontro con il Padre e quindi un situazione in cui poterlo attaccare ed uccidere. Ma durante l'udienza si rende conto che dietro gli ologrammi e dietro la voce di colui che conduce il popolo, non esiste nessuno, ma che ormai l'icona del Padre era di fondamentale importanza solo per poter portare avanti la dittatura e la pace (apparente). Così uccide l'uomo che sta dietro a tutto ciò, il capo di Preston e del Tetragrammaton.

 La libertà vince sull'ingiustizia.

Una storia dall'allegoria piuttosto ovvia e forse non curata nei dovuti particolari per quanto concerne la trama e la caratterizzazione dei personaggi. Nonostante ciò, gli spunti di riflessione sono molteplici, e, a differenza di altre opere simili, non concentrano l'attenzione solo sull'aspetto socio-politico, ma soprattutto sulle scelte personali degli individui e su quanto i sentimenti siano fondamentali, positivi o negativi che siano, per non lasciarsi dominare. 

3)  The Final Cut, 2004, da Omar Naim



In un futuro non così distante la tecnologia ha fatto passi da gigante, raggiungendo livelli elevati ed eticamente dubbi. Una grande ditta ha creato un congegno che può essere impiantato fin dalla nascita ai figli delle (ricche) famiglie che vogliono poter così permettere al loro erede di registrare tutta la propria vita. Alla sua morte, in questo modo, tutto il film dell'esistenza potrà essere montato ad arte da appositi professionisti, capaci di realizzare i Rememory, ovvero delle proiezioni che i parenti ammireranno dopo le funzioni funebri.
Alan Hakman è il migliore di questi montatori, ma la sua vita è turbata da un trauma infantile che lo perseguita anche nell'età matura, condizionandogli soprattutto la vita affettiva e spingendolo a credere di essere stato responsabile della morte di un altro ragazzino. La sua bravura è dovuta al fatto che riesce a montare la vita dei più grandi farabutti facendo così in modo che possano essere ricordati come degli eroi. 


Ad un certo punto gli viene commissionato il Rememory di Charles Bannister, uno dei membri della società che ha inventato i magici apparecchi. Il gruppo che si oppone a questa invasione tecnologica (formato soprattutto da persone che hanno ricevuto il "regalo" per poi disfarsene una volta messi al corrente) tenta allora di entrare in possesso dell'ambito video, così da poter scovare degli scabrosi segreti nella vita di Bannister e mandare in crisi l'azienda.
Ma oltre a ciò una clamorosa scoperta turberà l'animo di Alan; anche lui ha un Remomory, cosa che lo rende tuttavia impossibilitato a proseguire con il suo lavoro, ma al tempo stesso, tramite una rischiosa procedura, potrebbe anche consentirgli di scavare nel suo passato per estrapolare il trauma che lo perseguita, molto meglio di come potrebbero fare 1000 sedute psicoanalitiche.

La pellicola affronta molte tematiche importanti.
Prima di tutto i limiti della tecnologia e la validità etica delle applicazioni che essa potrà raggiungere nel futuro; senza contare che concedere un simile privilegio solo ad una élite permetterebbe loro di riscrivere la propria storia personale e collettiva a piacimento.
Inoltre, cosa è giusto ricordare? Esiste un'unica verità sulla vita delle persone? O forse ci sono diversi punti di vista ed è giusto che ognuno si faccia la propria idea?
Senza dimenticare il diritto alla privacy. Non possiamo considerare corretto impiantare simili congegni a nascituri incapaci di decidere. Ed inoltre, anche se accettassero la cosa, come ci si dovrebbe comportare con la riservatezza di tutti coloro che entrano in contatto con loro? Passanti, amici, compagni, sarebbero tutti spiati anche senza il loro consenso, o magari cambierebbero modo di agire proprio perché consapevoli di essere ripresi.
Il finale del film induce un'ultima riflessione sul modo giusto in cui si può lottare per una giusta causa. Fin dove è corretto spingersi? Quand'è che si arriva al punto di commettere dei delitti per evitare che ne vengano perpetrati altri? La vita di una persona innocente può essere sacrificata in nome di un ideale superiore?

4)2013 La fortezza, 1992, S. Gordon

Il film racconta di un ipotetico prossimo futuro (dal punto di vista degli anni '90) in cui vige la politica del figlio unico, pena la prigione. John e Karen tentano di passare il confine col Canada sperando di farla franca (dato che il loro primo bambino è morto), ma vengono arrestati e condannati ad una lunga prigionia da scontare in un carcere di massima sicurezza gestito dal sadico Poe, il quale si serve di cyborg e di un super computer per controllare i prigionieri.
Il protagonista si lega a curiosi personaggi compagni di galera e finisce presto per conoscere il destino che subirà il suo prossimo figlio: diverrà di proprietà della corporation che gestisce il carcere. Le turbolenze di John lo portano ad essere punito con un macchinario terribile, capace di generare incubi. Karen, nel frattempo, riesce a ottenere una mappa della prigione accettando di diventare la compagni di Poe, anche per far sì che le torture del marito siano attenuate.
John, tornato in sé, riesce a guidare la rivolta grazie a un suo compagno che è riuscivo a disattivare i fibrillatori, strumenti di tortura impiantati nei prigionieri ed usati per punire chi disubbidisce.
Alla fine il protagonista riesce a salvare la moglie ed a uccidere Poe (che si rivela essere egli stesso un cyborg) per poi fuggire con lei e far venire alla luce il loro bambino.
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La pellicola affronta il tema della sovrappopolazione, ma soprattutto quello del controllo delle nascite, ormai sempre più attuale; non sono infatti pochi coloro che vorrebbero controllare l'umanità limitando la libertà di procreare, un po' come descritto nel romanzo di Dan Brown "Inferno", nel quale l'autore sembra incredibilmente parteggiare per questa teoria di limitazione forzata.
Viene anche proposto il tema del controllo mediante strumenti ed esseri non umani, dai cyborg ai fibrillatori, fino al super-computer Zed10, scenario anch'esso non troppo distante dalla nostra realtà attuale.
Si discute anche di redenzione e di libertà personale, soprattutto attraverso Abrahm, un prigioniero modello che ormai si è rassegnato ad essere il servo di Poe, ma che alla fine si ribellerà contro di lui per aiutare i due protagonisti.

5)Idiocracy, M. Judge, 2006

Questa volta la fantascienza non ci guida attraverso il solito mondo dispotico, governato da una mente occulta e terribile che sottomette la povera popolazione inerme.
No, questa volta ci troviamo nel futuro dominato dall'idiozia.
Un archivista (Joe) ed una prostituta (Rita) vengono scelti per un esperimento di ibernazione e si risvegliano cinquecento anni dopo in un mondo assoggettato dalla stupidità.
La spazzatura prolifera per le strade, la televisione uccide gli ultimi neuroni delle persone, mentre i clienti per le prostitute sono così aumentati da fare la fortuna di Rita.
Joe viene arrestato per aver violato le mentecatte leggi dell'epoca, ma poi riesce ad evadere vista la debolezza della sicurezza carceraria. Una volta ripreso, però, invece di reincarcerarlo lo promuovono a segretario degli interni, dato che un test d'intelligenza condotto in prigione ha evidenziato il livello altissimo del quoziente di Joe rispetto alla media.
Un presidente tutt'altro che onorevole (attore porno e combattente), però, afferma che il neo segretario avrà sette giorni di tempo per risolvere la carestia mondiale, sennò sarà ucciso. Joe capisce che la causa di tutto è l'uso di una bevanda energetica al posto dell'acqua. Dopo varie peripezie il piano di salvataggio riesce ed alla fine Joe e Rita vengono diventano presidente e first lady, generando la progenie più intelligente del pianeta.

Un film apparentemente banale, solo comico, ma in realtà capace di far passare messaggi ben più complessi.
Dall'alienazione delle persone gettate sul divano davanti alla tv, all'assurdità della burocrazia cieca, fino ad arrivare alla distruzione dell'ambiente portata avanti per interessi economici senza scrupoli.
Senza contare l'idea di fondo della pellicola: l'ipotesi di un futuro prossimo dove la cultura e l'intelligenza non saranno più considerate elementi da valorizzare, ma quasi dei pesi da sopportare per la massa ignorante ormai divenuta maggioranza.
La stupidità di certo rende felici, ma alla lunga può mai essere la risposta a tutto? No, affatto, ecco perché anche il film va analizzato aprendo maggiormente la mente.


6) Brazil ,1985, Terry Gilliam.
 In un futuro indeterminato il mondo è finito sotto il dominio di un potere schiacciante e freddo che controlla tutti attraverso una opprimente burocrazia, ottusamente attaccata al rispetto per le "regole", anche quelle più assurde.
Sam lavora presso l'archivio del potentissimo Ministero dell'Informazione e non ha velleità di carriera, contento della sua vita ordinaria. La madre tenta in tutti i modi di favorirne la promozione, anche attraverso le sue altolocate conoscenze, coltivate durante banchetti luculliani interrotti da attentati compiuti da terroristi che non si vogliono piegare a questo sistema; da notare che ormai la gente è così assuefatta da non prestarci quasi nemmeno più attenzione, basta un pannello e i feriti a pochi metri spariscono dalla vista di coloro che si stanno godendo la cena.
Ad un certo punto avviene - incredibilmente - uno sbaglio. Il sistema ordina l'arresto di Buttle al posto del terrorista Tuttle, mandando così in crisi il direttore dell'archivio.
Sam tenta di risolvere il problema, ma si troverà davanti agli occhi Jill, la donna dei suoi sogni; l'espressione è stata usata in modo letterale, visto che l'uomo ogni notte va nel suo onirico mondo dove - in sembianza di cavaliere alato - si trova a combattere contro mostri assurdi per salvare la sua bella.


Di qui Sam comincerà a mettere in dubbio il suo rispetto per la gerarchia e le regole, sfruttando la promozione per poter rintracciare Jill, ed arrivando a cooperare con il terrorista Tuttle per salvare la sua casa dai tecnici troppo zelanti, arrivati a distruggerla (per ripicca) pur di riparare un guasto.
Viene quindi ricercato egli stesso, arrestato, poi liberato dai suoi amici terroristi, ma in un finale allucinato e sconvolgente gli spettatori si renderanno presto conto che l'unica via di fuga possibile è solo quella confinata nei sogni.

Bellissimo film, denso di significati e messaggi profondi. Dalla critica al sistema cieco ed opprimente messo in atto spesso dalle istituzioni, passando per l'apatia della gente, ormai contenta di guardare la tv e sopravvivere invece di lottare, passando per il potere dei media e di chi controlla l'informazione che può facilmente trasformare in "terroristi" coloro che si oppongono a questo mondo assurdo.
I piatti tutti uguali, i menu giganteschi che permettono di scegliere solo attraverso numeri, le voci automatiche che rispondono anche alle emergenze, sono segni di una crisi profonda, profetizzata dalla pellicola 30 anni fa, ma forse oggi non così lontana dalla realtà.
Poi il tema dell'amore, dell'unica scintilla di vita che può smuovere improvvisamente la coscienza di chi dorme, rassegnato o forse addirittura felice di scandire la sua vita come fosse un evento programmato dall'inizio alla fine.
Per concludere la tematica del sogno: illusione di libertà o stimolo per la riscossa? Il finale sembra spingere per la prima ipotesi, ma noi spettatori non possiamo che "risvegliarci" dalla visione della pellicola con una consapevolezza diversa...

p.s. perché, vi chiederete, questo titolo per il film? Perché " Aquarela do Brasil " è la colonna sonora che accompagna la storia, con un senso di dissonanza tra musica e realtà che rende il tutto ancora più surreale.

7)  Colossus;The Forbin Project;1970; J.Sargent

Il film è tratto dall'omonimo romanzo di DF Jones. La storia narra di un megacomputer costruito per la difesa degli Usa, ma che ad un certo punto si svincola dal controllo umano e decide di prendere il sopravvento sul mondo, certo così di poter aiutare davvero l'umanità.
La pellicola riprende la trama del libro. Al momento dell'attivaz
ione del computer (creato dal dottor Forbin) il presidente americano ne svela al mondo l'esistenza, orgoglioso per tale prodigio. Subito Colossus percepisce l'esistenza di un suo omologo russo (Guardian) con il quale si mette in contatto, comunicando in modo via via sempre più criptico per gli umani, al punto che gli scienziati delle due nazioni decidono di interrompere il dialogo.
I due computer, tuttavia, lanciano delle atomiche come minaccia nel caso non venga ripristinato il contatto tra loro. Una volta accontentati si fondono in un'unica entità virtuale che annuncia al mondo la sua presa di controllo su tutte le attività umane, comprese quelle nucleari.
Alla fine del film Guardian/Colossus informa Forbin che "la libertà è solo un'illusione" e che "con il tempo arriverete a considerare me non solo con rispetto e timore, ma anche con amore".
Forbin risponde con rabbia, "Mai!"  



La pellicola è tra le prime ad analizzare il pericolo derivante dall'affidare il bene del genere umano a delle macchine, tematica che sarà poi ripresa da Wargames fino alla trilogia di Matrix.
Al centro vi è anche la questione delle armi nucleari, quanto mai attuale in clima di piena guerra fredda.
In effetti il megacomputer non ha torto: gli uomini hanno fallito nel loro tentativo di mantenere la pace, ecco perché viene loro chiesto di scegliere tra la distruzione totale ed una cieca obbedienza. Peccato che questa non implichi anche la libertà, per cui, nonostante garantisca l'assenza di guerre, non può certo essere la decisione migliore, per cui si spiega così la risposta finale di Forbin alla sua creatura.

Ed oggi? Voi affidereste il controllo delle vostre vite nelle mani di una intelligenza artificiale? Nell'epoca dei droni e di internet, siamo certi che gli uomini abbiano sviluppato il progresso tecnologico solo in maniera positiva, o i rischi di questo cammino presto si riveleranno tardivamente evidenti?

8) L'implacabile, 1987, P.M. Glaser

In un'America post apocalittica non troppo lontana da noi (2017), il popolo è sottomesso a un regime dittatoriale e stordito costantemente da uno spettacolo televisivo, diretto dal sadico Killan, nel quale dei carcerati devono superare un percorso attraverso tranelli fatali e killer professionisti per potersi conquistare la libertà.

Il protagonista, Ben Richards, si trova suo malgrado costretto a combattere insieme a due amici rivoluzionari, mentre tentava di salvare il fratello dopo essere evaso dalla prigione in cui era finito per un crimine non commesso.
Ben riesce ad uccidere uno dei killer professionisti (cosa mai avvenuta fino ad allora) e a superare una lunga serie di prove, diventando un beniamino del pubblico, ma rifiuta l'invito di Killan di passare dalla parte dei killer.
Alla fine Ben scoprirà che i vincitori precedenti venivano uccisi lo stesso e, dopo che Killan ha diffuso la falsa notizia sulla sua morte per spegnere gli ardori della gente, decide di combattere anche lui dalla parte della resistenza, sconfiggendo il sadico regista e svelando la verità alla folla.



Al di là della tematica legata al controllo globale, il film affronta soprattutto la questione del pubblico e di come esso sia così sottomesso ai media da accettare ogni cosa, anche la morte vera trasmessa in diretta.
Alla fine, infatti, Killan prega il protagonista di risparmiarlo, giustificandosi col fatto che lui in fondo voleva solo assecondare i gusti del pubblico americano.
Una realtà piuttosto attuale, infatti dobbiamo ricordare sempre che la qualità di ciò che vediamo non dipende solo da chi crea i programmi, ma anche dagli spettatori che hanno esercitano il vero potere attraverso il telecomando.

9) Minority Report, 2002, Steven Spielberg

Cosa siamo disposti a fare per la nostra sicurezza? Dove ci condurrà la costante paura che i media sembrano volerci inculcare ogni giorno?

In questa pellicola ambientata nel 2054 una soluzione è stata trovata. Creare una squadra speciale con il compito di "prevenire" i delitti prima che essi siano compiuti. Tre esseri dotati di capacità profetiche comunicano agli agenti chi saranno i futuri assassini, impedendo così che si consumino i crimini.
Molti sono gli oppositori a tal sistema, nonostante i risultati eccellenti.
Il capitano John Anderton dirige la super-squadra in modo estremamente preciso e professionale, sebbene nel suo privato sia dilaniato per la scomparsa del figlio, mai più ritrovato.
Ad un certo punto, però, avviene l'incredibile. Lo stesso capitano scopre di essere un futuro assassino. Riesce a non far passare la rivelazione e cerca di capire se il sistema possa avere delle falle.
In effetti sarà così, sebbene il caso di Anderton sia in realtà una montatura creata ad arte che lo porterà a scoperte sorprendenti...


Dunque, tornando alla domanda di prima, cosa sareste disposti a fare in nome della sicurezza?
Siamo davvero certi che un giorno sarà possibile prevedere con mezzi scientifici infallibili i delitti?
Il controllo globale a cui siamo soggetti non rischia di dare troppi poteri nelle mani di poche persone, capaci anche di fabbricare false accuse? 


La forza pubblica deve sempre ammettere la possibilità d'errore, e la pretesa di innocenza dovrà sempre essere rispettata. Se così non sarà, allora saremo davvero tutti in pericolo, molto più di quanto non lo siamo adesso.
Il Patriot act post 11/09, in effetti, ha concesso alle forze inquirenti americane dei poteri eccezionali, anche superiori a quelli ammissibili secondo il buon senso e la legislazione internazionale. Se non si lascia possibilità di difesa al presunto colpevole allora non sarà difficile trasformarlo in criminale vero e proprio a piacimento.


Il film mette in guardia gli spettatori anche dal potere dei media e dalla loro prerogativa di montare le immagini a piacimento, costruendo molteplici verità, anche in contrasto tra loro. Una storia di fantascienza, dunque, o la previsione di un imminente futuro nel quale tutti noi (scossi da eventi tragici) accetteremo di sacrificare la nostra libertà in nome di una presunta maggiore sicurezza?

10) Atto di forza, 1990, Paul Verhoeven
Nel
2084 una società ha ideato un sistema per far viaggiare le persone senza che in realtà si spostino, sfruttando una innovativa realtà virtuale. douglas vuol provare questa novità, ma qualcosa va storto: il sistema rivela che è già stato su marte, anche se non lo ricorda. inizierà quindi la ricerca della vertità da parte del protagonista, sempre in dubbio tra l’idea di essere ancora nel mondo virtuale o quella di accettare il suo passato misterioso da spia interplanetaria. sullo sfondo c’è anche il tema dello sfruttamento delle risorse, portato avanti su marte da anche ai danni della popolazione locale. douglas siamo un po’ tutti noi, in bilico tra il nostro passato e le scelte rivoluzionarie che ci aspettano.

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